venerdì 29 marzo 2013

Lavoro di gruppo


La Theotókos, La Madre di Dio

Secondo il tipo Theotòkos, che significa Madre di Dio, Maria è rappresentata seduta in trono, con abito color porpora scuro da “imperatrice”. Porta in grembo Gesù, raffigurato benedicente. Sul “mafórion” (mantello) splendono sempre tre stelle (una sulla fronte e le altre due sugli omeri), che simboleggiano la sua perpetua verginità prima, durante e dopo il parto. L’icona viene sempre accompagnata dall’iscrizione abbreviata “Madre di Dio”. Essa riassume il mistero di Maria: la maternità divina , la sua perpetua verginità, e la sua assoluta santità.



Dopo aver formato cinque gruppi, gli alunni hanno analizzato cinque icone mariane rilevando le caratteristiche comuni e differenti, appuntando il tutto sul loro quaderno. Al termine dell'esperienza ciascun capogruppo ha socializzato a tutti gli alunni quanto elaborato nel proprio gruppo in merito ad una icona a scelta.




IL TIPO UMANO DELLA KYRIOTISSA O REGINA
Questo modello raffigura la Madonna seduta in trono in abito di Basilissa o imperatrice. La Madre di Dio è rappresentata vestita di porpora, assisa da sovrana, e alzata in segno di benedizione. La Madonna si presenta così come “Trono della Sapienza”. Questo tipo di icona, già abbozzato nell’arte catacombale romana, si afferma soprattutto dopo i Concili di Efeso (431) e di Calcedonia (451), nei quali la Chiesa riconobbe la divina maternità di Maria fregiandola col titolo di Theotokos (dal greco che significa Madre di Dio).


IL TIPO UMANO DELL’ALLATTANTE
Il modello dell’Allattante è conosciuta in Occidente col nome di Maria Lactans, Madonna del latte o Madonna allattante. In questo tipo Maria regge sul petto il bambino, in genere sul braccio sinistro, mentre con la mano destra gli porge il seno scoperto. Questo tipo iconografico esalta la funzione materna di Maria, e insieme visualizza anche la realtà dell’Incarnazione.
L’icona della Vergine Allattante è poco frequente a Bisanzio e nel mondo slavo, mentre si è diffusa maggiormente in Siria, in Egitto, nei Balcani e in Grecia. La sua particolare diffusione in Egitto ha fatto pensare che essa derivasse dall’imitazione di modelli pagani. Più verosimilmente, è possibile supporre che la ripetizione del tipo sia legata alla fuga in Egitto e alle reliquie del latte a cui non di rado accennano gli Apocrifi.


IL TIPO INTERCEDENTE DELL’ORANTE
Il tipo iconografico della Madonna Orante è molto antico e si ritrova nelle raffigurazioni delle catacombe. In esso Maria è rappresentata da sola a mezzo busto o in piedi a lato di Cristo adulto, seduto in trono in qualità di giudice dell’umanità (Deésis, Maria in preghiera), come viene descritto nell’enciclica Redemptoris Mater:
«con un atteggiamento di intercessione e segno di divina presenza sul cammino dei fedeli fino al giorno del Signore» .
Una variante di questo modello è a figura intera e frontale con le mani alzate  e con il Bambino inquadrato in un cerchio.


IL TIPO DELL’ODIGITRIA
La Madonna Odigitria è tra le icone più celebri della Madre di Dio, 
venerata tanto in Oriente quanto in Occidente.
Questa icona presenta Maria «come via che conduce a Cristo e lo mostra». Il nome significa “guida”, “Colei che indica la via”. Maria viene raffigurata, generalmente nella parte superiore della figura, in posizione frontale. Sostiene il Figlio bambino con la mano sinistra, mentre con la destra, leggermente sollevata, lo indica ai fedeli, ponendo l’accento sulla divinità del Cristo .
Alcune icone chiamate “Odigitrie dexiokratoúse” sostengono il bambino con la mano destra e lo indicano con la sinistra, si rifanno alla cosiddetta “leggenda” di San Luca e soprattutto sottolineano la loro antichità, fedeltà e conformità al racconto dell’evangelista in riferimento a Maria.
Gesù Bambino nella mano sinistra regge il rotolo delle Scritture, mentre con la mano destra benedice.


IL TIPO DELL’ELEOUSA
Questo tipo di icona è caratterizzata dal sentimento, da uno scambio di affetti fra Madre e Figlio ponendo in evidenza l’umanità di Cristo. Sono stati introdotti alcuni cambiamenti più o meno vistosi rispetto al modello dell’Odigitria: le guance del bambino e della Madre si avvicinano fino a toccarsi, le due figure si scambiano bacio e carezze, la Madre tiene tra le sue la mano del bambino, questi infine spinge l’affetto sino a cingere il collo della Madre col braccio. Il termine “Eleousa”, letteralmente “della dolcezza” o “della tenerezza”,  designa, appunto, l’atteggiamento amoroso tra Madre e Figlio, volto a provocare la pietà (dal greco eleos) e la misericordia del Figlio verso i fedeli. Il tipo mette, quindi, in rilievo l’affetto che lega Maria a Gesù in vista del bene da elargire ai fedeli . La più famosa di questo tipo è la Madonna di Vladimir, una delle più antiche città della Russia fondata nell’anno 1108 da Vladimiro il Monomaco , dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
L’Eleousa è una delle tre icone attribuite all’evangelista Luca.

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