A seguito della lunga lotta iconoclasta
le immagini che ebbero una più vasta diffusione furono quelle di Maria e di
Cristo, ma in particolare quella di Maria, perché intimamente legata al dogma
dell’incarnazione.
La Madonna è raffigurata il più delle
volte in busto, ma talvolta anche a figura intera seduta o in piedi. È dipinta
su fondo oro, ad indicare simbolicamente il cielo dove essa si trova. Regge
sempre il Figlio divino seduto in grembo o appoggiato sul braccio sinistro o
destro. Il bambino è tale per la statura, ma possiede i tratti di un adulto:
veste abiti coperti di striature di oro, a suggerire che egli è l’Emmanuele, il
Figlio di Dio e Dio egli stesso. Maria è, così, designata come la Theotókos, la Madre di Dio, e la sua
maternità divina è significata dai due diagrammi posti ai due lati del suo
capo: MP ΘY, abbreviazione di Meter Theou, ossia Madre di Dio.
Le icone mariane si dividono in gruppi,
comunemente chiamati “tipi”. Il tipo più diffuso è quello dell’Odigitria[1].
[1] Il nome Odigítria deriva dal nome del santuario mariano di Costantinopoli
degli Hodigí, o “guide”, dal nome dei
monaci custodi del santuario che facevano da guida ai frequentatori del
santuario stesso, in maggioranza ciechi, venuti a chiedere la guarigione alla
Madonna. Qui era conservata l’icona originale attribuita a san Luca.
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